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Muscoli e cervello dell’elaboratore elettronico Alla domanda “che computer usi?” la risposta più breve è quasi sempre il modello e la frequenza di funzionamento dei microprocessore. Eppure, razionalmente, sappiamo bene che la CPU non è che una delle componenti dei nostro amico elettronico, e, talvolta, nemmeno la più costosa. Il motivo di questa identificazione computer/CPU è che le tecnologie e le conoscenze che riguardano il processo produttivo dei processori si sono evolute più rapidamente di qualsiasi altra area di sviluppo dell’informatica. Così se un hard disk attuale è circa 100 volte più capiente e 1 0 volte più veloce di uno costruito 10 anni fa, un Pentium 3 a 550 MHz ha prestazioni che sono 150-200 volte quelle di un 80386 a 33 MHz ed è venduto ad un prezzo decisamente inferiore a quello dei suo antenato nel lontano 1989. Tutto ebbe inizio quando, nei primi anni ’70, divenne realtà la tecnologia denominata LSI (Large Scale lntegration) che consentiva l’integrazione di migliaia di transistor su un’unica fettina di silicio. Questa innovazione portò alla presentazione, avvenuta nel 1971, dei primo microprocessore: l’intel 4004 che, con i suoi 2300 transistor, una frequenza di funzionamento di 108 kHz e la gestione di parole di 4 bit, raggiungeva la potenza di calcolo di circa 0,06 MIPS (milioni di istruzioni per secondo) ed è stato il capostipite di quella dinastia di processori Intel che a tutt’oggi è ben lontana dall’esaurirsi. Dopo quasi 30 anni di rapidissima evoluzione, oggi si parla di ULSI (Ultra Large Scale Integration) che permette al Pentium Il di stipare nella piastrina che ospita il circuito oltre 7,5 milioni di transistor, mentre lntel promette,per i prossimi anni, ulteriori sviluppi che si concretizzeranno in un processare da 200 milioni di transistor che potrebbe vedere la luce intorno al 2002. (segue nel file da scaricare)
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